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I dati e l’evidenza sono in primo piano nel Congresso sulla Salute degli Adolescenti

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Di Stella Paul

NUOVA DELHI (IDN) – Per tre anni, la migrante tredicenne Manasa ha trascorso nove ore al giorno a raccogliere peperoncini nella fattoria di un vicino, nel distretto di Guntur, nel sud dell’India.

Ma quando, nell’estate del 2015, degli attivisti locali, mentre conducevano un’indagine porta a porta nel suo villaggio, scoprirono che gli studenti avevano smesso di frequentare la scuola, condivisero l’informazione con un alto funzionario del governo provinciale, che ordinò ai capi villaggio di attuare un giro di vite verso coloro che impiegavano bambini nelle proprie fattorie.

Insieme ad altre 20 persone, Manasa è stata salvata e rimandata a scuola, dove ora frequenta il quinto anno e sogna, un giorno, di diventare un’insegnante.

In tutta l’India e nel mondo, i dati affidabili e le prove raccolte dai governi e dalle ONG hanno contribuito a migliorare la vita e la salute di migliaia di adolescenti come Manasa.

Ciò è stato sottolineato da numerosi esperti durante l’11° Congresso Mondiale sulla Salute degli Adolescenti, tenutosi qui dal 27 al 29 ottobre, i quali hanno concordato sul fatto che un maggior numero di dati, delle mappe e prove migliori sono fondamentali per affrontare meglio i crimini e le sfide sanitarie a cui vengono esposti gli adolescenti di tutto il mondo.

Parlando all’IDN a margine dell’evento, il dott. Sunil Mehra, direttore esecutivo del MAMTA Health Institute for Mother and Child (MAMTA-HIMC), uno degli organizzatori del congresso, ha detto che il mondo è arrivato in ritardo nel prendere in seria considerazione la salute degli adolescenti. Ma, a distanza di 10 anni dal primo congresso, sono stati fatti molti progressi grazie a un “approccio basato sull’evidenza”.

Approccio basato sull’evidenza

In tutto il mondo ci sono 1,2 miliardi di adolescenti, e l’India da sola ne ospita il 21%, o 253 milioni. Nel mondo, ogni cinque adolescenti uno è indiano; il paese aveva una popolazione troppo numerosa per poter ignorare il problema, e fu così che nel 2014 l’India è diventata il primo paese al mondo a lanciare un programma specifico, Rashtriya Kishore Swasthya Karyakra (RKSK), per migliorare la salute e la nutrizione degli adolescenti e proteggerli dalla violenza.

Finora sono state aperte 7000 cliniche nell’ambito del programma per aiutare gli adolescenti e circa 30.000 adolescenti sono stati formati per consigliare ed educare gli altri nelle loro comunità.

Secondo Mehra, i dati sono stati di vitale importanza nell’implementazione dell’RKSK, che coinvolge 230 distretti (su 707). “Ora abbiamo più prove per dire che se i nostri adolescenti non si sposano prima dei 18 anni, questo non può che apportare degli effetti significativi sulla produzione economica del paese e sull’affrontare la povertà, i problemi di nutrizione, l’anemia e le gravidanze ripetute. Ciò è possibile perché abbiamo raccolto prove sufficienti, anche da paesi a reddito medio-basso “, sostiene Mehra.

Ma per reperire dati e raccogliere prove necessitano soldi. E qui Mehra porta un esempio: gli ci sono volute circa 25-30 rupie (circa 5 dollari) per reperire i dati per uno studio che ha recentemente condotto sullo stato e sui progressi degli adolescenti indiani. “Moltiplichiamo questo numero per 253 milioni di volte e questa è la cifra di cui stiamo parlando”, ha detto, prima di sottolineare che sono pochi nel settore non-profit a potersi permettere di spendere, quindi ci deve essere una grande partnership per il reperimento dei dati tra governo, ONG e settore privato.

Collaborazione intersettoriale

Allo stesso tempo, poiché i problemi degli adolescenti sono molteplici, tra cui istruzione, economia, salute e sicurezza, solo per citarne alcuni, è necessario un approccio intersettoriale per condurre ricerche e raccogliere dati.

L’approccio migliore, ha suggerito Mehra, sarebbe un “bilancio adolescenziale” olistico, in modo che ogni dipartimento governativo possa stanziare abbastanza fondi per il reperimento dei dati e la raccolta delle prove sugli adolescenti. Ha aggiunto poi che, anche le competenze del personale impiegato nell’attività devono essere strettamente monitorate e migliorate.

Citando le cifre di uno studio che ha presentato al congresso, Mehra ha detto che gli incidenti stradali uccidono 22.000 adolescenti ogni anno. Per evitare tutto ciò, è necessaria una collaborazione senza soluzione di continuità tra le diverse agenzie che regolano le leggi sul traffico, le politiche e i programmi di sicurezza e di attenuazione del rischio.

Tuttavia, i funzionari del ministero della sanità dicono che il budget attuale per gli adolescenti, 3.500 milioni di rupie indiane, è abbastanza adeguato. “Il denaro che spendiamo ora è sufficiente per implementare l’RKSK e raggiungere anche gli [Obiettivi di sviluppo sostenibile] (SDG), ha dichiarato Sushma Dureja, vice commissario del ministero, che afferma inoltre che l’attuale forza lavoro è adeguatamente qualificata e sensibilizzata sulle questioni adolescenziali.

L’India attualmente gestisce India Digitale, un’ambiziosa campagna che mira a connettere l’intera popolazione del paese a Internet. Secondo Dureja, programmi come l’RKSK trarranno beneficio da tali campagne, utilizzando più strumenti digitali per contattare più adolescenti, fornendo informazioni pertinenti e istruendoli su questioni rilevanti.

Attualmente, il programma utilizza un’applicazione mobile denominata “Sathiya”, social media e database digitale. “La campagna digitale in India darà un nuovo impulso al nostro lavoro, dal momento che possiamo ottenere dati da luoghi diversi”, ha osservato.

Tuttavia, Dureja ha ammesso che la dimensione della popolazione di adolescenti in India è una grande sfida. La dimensione rende i problemi più complessi, ha sottolineato, e questa è una delle ragioni per cui l’azione risulta più lenta del previsto,

“Prendiamo i casi di abbandono scolastico. Le ragazze adolescenti si ritirano e, quando questo viene scoperto, sono già sposate. Abbiamo milioni di casi come questo, diffusi nelle aree urbane e rurali, nelle comunità tradizionali e marginalizzate … e questo rende il tutto più complicato, ha detto.

Agire subito

Mehra ha una soluzione: non aspettare che tutti i dati siano a disposizione, ma iniziare ad agire sin dal momento del loro arrivo. “Questo è l’approccio che abbiamo adottato nell’era MDG e ci siamo resi contro di aver perso alcuni anni, all’inizio, prima di agire. Questa volta, dobbiamo reperire dati e contemporaneamente agire.”, ha detto all’IDN.

L’idea di Mehra è stata ben accolta da Gogontlejang Phaladi (Gigi), un adolescente attivista del Botswana. “Abbiamo bisogno di quattro cose in questo momento: azione, azione, azione e azione”, ha detto il giovane attivista ricevendo enormi applausi dal pubblico.

“Abbiamo bisogno di volontà politica e intenti, politiche, abbiamo bisogno di dati, innovazioni ma, soprattutto, abbiamo bisogno di un’azione urgente sugli adolescenti”. [IDN-InDepthNews – 30 ottobre 2017]

Foto (in alto): un gruppo di esperti che discutono i problemi di salute mentale che affliggono gli adolescenti all’11° Congresso Mondiale sulla Salute degli Adolescenti a Nuova Delhi. Crediti: Stella Paul – IDN | INPS

Foto (al centro): Manasa, un’adolescente salvata dal lavoro minorile in Guntur, India. Il suo recupero è stato reso possibile grazie a un’indagine condotta dall’amministrazione distrettuale sugli abbandoni scolastici. Crediti: Stella Paul – IDN | INPS

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